Prima della fine del conflitto, nel 1917, alcuni comuni del Regno d’Italia, al fine di formare un albo dei «propri figli gloriosamente caduti combattendo per la Patria e onorarne la memoria» manifestarono al ministero dell’interno il desiderio di conoscerne esattamente i nomi.
Questo era possibile solo quando il comune di nascita coincideva con il comune dell’ultimo domicilio perché la trasmissione degli atti di morte, in base alla legislazione allora vigente, veniva fatta dai «Ministeri della Guerra e della Marina, e dagli Ospedali di Riserva, ai Comuni dell’ultimo domicilio dei militari stessi, senza obbligo di comunicazione ai comuni di nascita».
La mancanza della comunicazione di morte dei soldati ai comuni di nascita rendeva tutto molto difficile per cui, con la circolare n. 1884 del 24 luglio 1917, la sottoprefettura di Spoleto dispose che i comuni, ricevendo un atto di morte di un militare non nato nel territorio, avevano l’obbligo di immediata comunicazione al comune natìo. La disposizione era retroattiva.
Anche a Poggiodomo, come in tutti gli altri comuni italiani, le spoglie della quasi totalità dei caduti non tornarono mai nel luogo di origine ma dopo una prima sepoltura nel luogo di morte vennero trasferiti nei sacrari militari costruiti negli anni successivi alla fine del conflitto.
Già il 20 novembre 1918, una circolare della sottoprefettura di Spoleto comunicava ai sindaci che «per opportuna norma e fino a nuova disposizione, d’ordine del Ministero, per non accrescere le attuali difficoltà del servizio sanitario sono proibiti i trasporti di cadaveri per ferrovie. Restano immutate le altre disposizioni circa i trasporti per la via ordinaria».
Con la legge 11 agosto 1921 n. 1074 lo stato assunse a suo carico, su richiesta delle famiglie, il trasporto di tutti i militari del regio esercito e della marina deceduti per ferite durante la guerra. Il provvedimento venne esteso anche al trasporto delle salme dei militari deceduti per malattia e sepolti nel territorio già dichiarato zona di guerra. Il trasporto delle salme dall’estero vennero subordinate ad accordi da convenirsi con gli altri stati mentre per i militari morti in prigionia il trasporto a carico dello stato venne autorizzato soltanto se il decesso era dovuto a ferite in combattimento.
La domanda per ottenere il trasporto gratuito delle salme dei caduti in guerra venne prorogato fino al 31 dicembre 1922 ben evidenziando, nei manifesti che diffondevano la notizia che questa opportunità era rivolta a «tutti i militari morti, sia per ferite sia per malattia, che si trovano sepolti nei territori già dichiarati zona di guerra in Italia, in colonia ed all’estero; pei soli militari che morirono in conseguenza di ferite che si trovano sepolti nei cimiteri del Regno fuori della zona anzidetta, e pei prigionieri di guerra purché morti per ferite».
Balducci Giacomo di Giuseppe
Soldato 59° reggimento fanteria, distretto militare di Spoleto. Nato il 23 aprile 1886 a Poggiodomo (Usigni). Morto il 24 ottobre 1918 a Civitavecchia per malattia. Nominativo presente nel monumento ai caduti di Poggiodomo e nella lapide di Usigni del 29 agosto 1920.
Capitani Olimpio di Giovanni
Soldato 33° reggimento fanteria, distretto militare di Spoleto. Nato il 29 marzo 1893 a Poggiodomo (Usigni). Morto il 18 gennaio 1917 sul Carso per ferite riportate in combattimento. Nominativo presente nel monumento ai caduti di Poggiodomo e nella lapide di Usigni del 29 agosto 1920.
Iachetti Annibale di Antonio
Soldato 223° reggimento fanteria, distretto militare di Spoleto. Nato il 10 marzo 1895 a Poggiodomo. Morto il 14 luglio 1918 in prigionia a Milovice per malattia. Sepolto a Milovice (Repubblica Ceca) – Cimitero militare italiano. Nominativo presente nel monumento ai caduti di Poggiodomo.
Iachetti Girolamo di Antonio
Soldato 234° reggimento fanteria, distretto militare di Spoleto. Nato il 21 aprile 1882 a Poggiodomo. Morto il 1 luglio 1918 in prigionia a Bielany per malattia. Sepolto a Bielany (Polonia, Varsavia) – Cimitero militare italiano (sulla lapide è scritto Jacchetti Girolamo e la data di morte indicata è il 3 luglio 1918. La lapide è tratta dal sito: www.nieobecni.com.pl). Nominativo presente nel monumento ai caduti di Poggiodomo.
Marcucci Tilde (Tirde) di Giulio
Soldato 236° reggimento fanteria, distretto militare di Spoleto. Nato il 26 luglio 1897 a Poggiodomo (Roccatamburo). Morto il 3 gennaio 1918 nell’ospedale militare di Orbetello in seguito ad azione di gas asfissianti. Nominativo presente nel monumento ai caduti di Poggiodomo.
Marini Santo (Sante) di Daniele
Soldato 130° reggimento fanteria, distretto militare di Spoleto. Nato il 13 settembre 1895 a Poggiodomo (Usigni). Disperso il 5 dicembre 1917 sull’altipiano di Asiago in combattimento. Nominativo presente nel monumento ai caduti di Poggiodomo e nella lapide di Usigni del 29 agosto 1920.
Mercantini Pietro di Alessio
Soldato 544a compagnia mitraglieri, distretto militare di Spoleto. Nato il 24 gennaio 1890 a Poggiodomo (Usigni). Morto il 28 maggio 1917 nella 31a sezione di sanità ferite riportate in combattimento. Nominativo presente nel monumento ai caduti di Poggiodomo e nella lapide di Usigni del 29 agosto 1920.
Mostardi Filippo di Giorgio
Soldato 69° reggimento fanteria, distretto militare di Spoleto. Nato il 25 dicembre 1886 a Poggiodomo (Usigni). Morto il 22 ottobre 1916 nella 44a sezione di sanità per ferite riportate in combattimento. Nominativo presente nel monumento ai caduti di Poggiodomo e nella lapide di Usigni del 29 agosto 1920.
Mostardi Giovanni di Luigi
Soldato 8° reggimento fanteria, distretto militare di Spoleto. Nato il 1 ottobre 1898 a Poggiodomo (Usigni). Morto il 30 ottobre 1918 a Castelfranco Veneto nell’ospedaletto da campo n. 129 per malattia. Sepolto a Nervesa della Battaglia – Sacrario Montello. Nominativo presente nel monumento ai caduti di Poggiodomo e nella lapide di Usigni del 29 agosto 1920.
Remoli Vincenzo di Francesco
Soldato 52° reggimento fanteria, distretto militare di Spoleto. Nato il 6 marzo 1890 a Poggiodomo (Usigni). Morto il 20 novembre 1915 sul monte Col di Lana per ferite riportate in combattimento. Sepolto nel sacrario militare di Pian di Salisei. Nominativo presente nel monumento ai caduti di Poggiodomo e nella lapide di Usigni del 29 agosto 1920.
Santi Giovanni di Luigi
Decorato di medaglia di bronzo e d’argento al valor militare. Sottotenente di complemento 151° reggimento fanteria, distretto militare di Spoleto. Nato il 15 ottobre 1892 nella frazione di Poggio Primocaso di Cascia. Morto il 6 luglio 1916 sul monte Zebio per ferite riportate in combattimento. Il Giornale d’Italia, il 25 dicembre 1917, pubblicò su Giovanni Santi un articolo scritto da Adolfo Morini. Precedentemente, il 23 dicembre 1917, il consiglio comunale di Cascia, nel commemorare tutti i Caduti casciani, ricordò in particolare la figura di Giovanni Santi votando all’unanimità l’ “invio di condoglianze e di sensi di ammirazione alla famiglia dell’eroico ufficiale”. In una delle sue lettere dal fronte aveva scritto: “(…) tranquillo e impassibile sto compiendo il mio dovere (…) tributo di ogni famiglia italiana. Il tributo che spetta alla famiglia Santi, sempre stata esempio di virtù, tocca a me pagarlo. Ed io, chiamato qui a proposito, darò, come per il passato, non solo la prova di questa lealtà, ma voglio servire di esempio a tutti, sempre, fino all’ultimo (…). Ho bello e visto che per andare avanti non basta solo la volontà, ci vuole un eroismo cieco, con il massimo disprezzo dell’esistenza. Ed io andrò sempre avanti”. Nominativo presente sul monumento ai caduti di Poggiodomo e nella lapide di Cascia.
Spada Armando di Pietro
Caporale 97° reggimento fanteria, distretto militare di Spoleto. Nato il 25 gennaio 1895 a Poggiodomo (Usigni). Morto il 2 dicembre 1918 nell’ospedale da campo n. 238 per malattia. Nominativo presente nel monumento ai caduti di Poggiodomo e nella lapide di Usigni del 29 agosto 1920.
Spada Reginaldo di Pietro
Soldato 52° reggimento fanteria, distretto militare di Spoleto. Nato il 14 giugno 1891 a Poggiodomo (Usigni). Morto il 19 luglio 1915 sul monte Col di Lana per ferite riportate in combattimento. Nominativo presente nel monumento ai caduti di Poggiodomo e nella lapide di Usigni del 29 agosto 1920.