Sguardi incrociati: la storia, la lingua il genere. Le Scritture della Grande Guerra.
Di Grande Guerra e scritture autobiografiche si è parlato giovedì 12 maggio 2016 nel corso del seminario “Sguardi incrociati: la storia, la lingua, il genere. Le Scritture della Grande Guerra” organizzato ad Arezzo, presso il campus del Pionta del Dipartimento di Scienze della formazione, scienze umane e della comunicazione interculturale dell’Università di Siena. All’incontro ha partecipato il prof. Camillo Brezzi, direttore scientifico dell’Archivio diaristico nazionale che ha tracciato una panoramica sull’attività della fondazione negli ultimi anni. Il seminario è stato curato e promosso dalla prof.ssa Patrizia Gabrielli, docente di Storia contemporanea e autrice tra gli altri, dei volumi “Scenari di Guerra, parole di donne” e “Anni di novità e grandi cose” per la collana Storie italiane de Il Mulino. Gabrielli ha proposto un intervento dal titolo “La guerra vicina, la guerra lontana. Scritture di donne” mentre Alessio Ricci, docente di linguistica, ha affrontato il tema della scrittura diaristica: “Un dilaniato intesto di clamorosi piagnistei”? Perché e come si scrivono i diari di guerra e di prigionia. Era presente all’incontro Nicola Maranesi, giornalista e coordinatore del “Progetto Grande Guerra” dell’Archivio diaristico nazionale, che si è soffermato sul lavoro di ricerca che ha portato alla pubblicazione del volume “Avanti sempre. Emozioni e ricordi della guerra di trincea, 1915-1918”. |