A San Pellegrino il milite ignoto restaurato diventa simbolo di speranza
Il milite ignoto del monumento ai Caduti di San Pellegrino diventa simbolo della speranza. Se cento anni fa fu possibile risorgere dalle macerie della guerra mondiale così oggi è possibile risorgere dalle macerie che il sisma del 2016 ha lasciato anche in questo lembo dell’Umbria. L’importante è che la comunità rimanga unita e che le istituzioni non dimentichino questo piccolo borgo ai piedi della catena dei Sibillini, ricco di storia, di arte e di tradizioni.
Questo, in sintesi, il messaggio che Aldo Leoncilli, presidente della Pro Loco, e Pietro Onori presidente della Comunanza Agraria, hanno voluto lanciare domenica scorsa con la cerimonia di presentazione del restauro del milite ignoto danneggiato dal sisma del 30 ottobre scorso. Un restauro reso possibile dalla disponibilità di Mario Parretti e Emanuela D’Abbraccio (sotto la supervisione di Roul Paggetta, della Soprintendenza Belle Arti e Paesaggio dell’Umbria) che con grande professionalità e competenza hanno ricostruito l’integrità originale adottando le stesse tecniche in uso al tempo con suture e cesello al piombo e riassemblamento con chiodature in rame appositamente costruite. L’intervento è stato fatto a titolo gratuito per venire incontro alla comunità di San Pellegrino, così duramente provata dagli eventi tellurici del 2016 ma fortemente determinata a rimanere in loco e a far risorgere il paese nel più breve tempo possibile. Con questo auspicio la scultura bronzea è stata posizionata all’ingresso delle nuove unità abitative, in via Santa Giuliana, (in attesa di essere ricollocata nella sua sede originale) alla presenza del sindaco di Norcia Nicola Alemanno, dell’assessore regionale Chianella e della fanfara dei bersaglieri che ha senza dubbio contribuito a rendere più suggestiva ed emozionante tutta la cerimonia.
Le condizioni del monumento al milite ignoto prima del restauro