Norcia: sede del carcere mandamentale
di Marco Zelli
Nel 1906 Vincenzo Paris, noto soprattutto per essere stato sindaco di Norcia e meno come estensore della prima guida turistica della città, descrisse la ‘Vetusta Nursia’ dei primi anni del Novecento in questi termini:
«Varie e amene paseggiate adornano i dintorni della nostra città. L’aere è purissimo, e la invidiabile frescura che godesi nell’estate, originò il proverbio: Norcia otto mesi di freddo e quattro di fresc (…). È sede di Pretura, Contiliatura, Sezione Reali Carabinieri, Ufficio del Registro, agenzia delle imposte dirette, Carceri Mandamentali, Ufficio postale e Sezione del collegio elettorale di Spoleto, ha pure un elegante Teatro Municipale».
La nostra attenzione si è soffermata sul fatto che Norcia fosse sede di un carcere mandamentale, ubicato nella Castellina oggi sede del museo civico e diocesano.
Nel carteggio amministrativo post-unitario dell’archivio storico comunale è conservata una circolare inviata dal Prefetto a tutti i sindaci dei comuni capoluogo dei carceri mandamentali. Questa circolare venne indirizzata al sindaco di Norcia e fissava delle procedure da seguire per la progettazione delle carceri mandamentali al fine di evitare lungaggini burocratiche e sperpero di denaro.
Di seguito riportiamo la trascrizione del documento:
«REGIA SOTTOPREFETTURA DI SPOLETO
MUNICIPIO DI NORCIA
DIV. AMM. NUM. 2851.
OGGETTO: PROGETTO DI CARCERI MANDAMENTALI
Per norma comunico la seguente lettera del signor Prefetto:
Accade spesso che i progetti di carceri mandamentali allestiti da tecnici privati a cura o per conto delle amministrazioni comunali debbono essere ripetutamente respinti dai competenti uffici del GENIO CIVILI, i quali li debbono più specialmente esaminare nei rapporti della tecnica generale avviene anche che non sempre i progetti i quali hanno riportato il voto favorevole dei suddetti uffici, possono essere accettati dal ministero il quale deve esigere la rispondenza alle speciali norme della tecnica carceraria, e proporzionarne la capienza alla popolazione detenuta.
Sono evidenti gli effetti di tali inconvenienti, il quale si possono assumere precipuamente in un danno economico per le amministrazioni dei consorzi mandamentali costretti a devolvere in studi preliminari, fatti senza una guida sicura in progetti, visite, verifiche, spese di bollo, etc. ; somme rilevanti le quali più proficuamente potrebbero essere devolute alla costruzione dello stabilimento, per cui sempre scarseggiano i fondi e in un inutile dispendio di tempo e di energia per gli uffici provinciali e ministeriali.
Si aggiunga a ciò il danno grave del ritardo dell’esecuzione dei lavori poiché le pratiche relative ai nuovi carceri si trascinano per anni e anni, mentre i vecchi sono, in genere, in condizioni poco buone sia nei riguardi della sicurezza e della disciplina sia in quelle dell’igiene. Il Ministero ritiene non sia difficile rimediare a molti inconvenienti lamentati, prescrivendo che:
I) Quando un consorzio di Comuni intende provvedere alla costruzione di un nuovo carcere o al riordinamento di quello esistente, richieda al Ministero stesso le opportune traccie;
II) Allo scopo di predisporre; sulla base delle suddette traccie il progetto definitivo, i tecnici di fiducia delle amministrazioni Comunali potranno recarsi alla sede del competente ufficio del Genio Civile, o potranno prendere visione dei due albums di tipi ed arredi carcerari ivi depositati;
III) Una volta eseguito il progetto, ed in ogni caso di sfavorevole parere, l’ufficio; del Genio Civile dovrà cercare di conglobare in una sola volta tutte le osservazioni o modifiche suggerite, inviando ugualmente gli elaborati del progetto al Ministero, perché aggiunga per conto suo le eventuali ulteriori osservazioni. “”
IL SOTTOPREFETTO PASI».
Fonte: Archivio Storico Comunale Norcia, Carteggio post-unitario, 1914.
Bibliografia: Paris Vincenzo, Guida di Norcia, Spoleto, Prem. Tip. Dell’Umbria, 1906.
Foto: Cartolina postale (1953) collezione privata Rch.
Progetto Alternanza Scuola Lavoro – III Liceo Scientifico Cascia.