Muti passarono in quella notte i fanti…
Nel 1914, quando la Grande Guerra iniziò, tutti pensarono che si sarebbe trattato di un conflitto breve. In realtà durò sino al 1918 ed ebbe caratteristiche molto diverse rispetto alla guerra del passato: fu infatti un conflitto ‘di massa’ che coinvolse un numero enorme di persone, compresi i civili, interessò numerosi Paesi e modificò l’assetto europeo. Quasi 700 mila vittime, oltre un milione tra mutilati e feriti, per una mobilitazione generale che ha visto correre alle armi oltre 5,5 milioni di uomini. Sono questi i numeri della Prima guerra mondiale sul fronte italiano, 41 mesi di atrocità e morte, dal 24 maggio del 1915 all’armistizio del 4 novembre 1918.
Per il Trentino, all’epoca parte dell’Impero Austro-Ungarico, la guerra iniziò nel 1914, quando i soldati trentini furono mandati a combattere in Galizia, subendo gravi perdite. Con la dichiarazione di guerra dell’Italia all’Austria – Ungheria nel 1915, le zone a ridosso del fronte vennero evacuate e circa 100.000 mila persone dovettero lasciare le proprie case. Con la fine delle ostilità, il Trentino venne annesso al Regno d’Italia. Anche il Veneto si trasformò in un gigantesco campo di battaglia, con i monti Pasubio, Ortigara, Col di Lana, Marmolada, Grappa, Montello ed il fiume Piave che divennero luoghi simbolo delle tragiche vicende del conflitto.