L’inutile strage
Della Grande Guerra ci resta uno straordinario patrimonio ingegneristico: vennero tracciati in poco tempo migliaia di chilometri di strade, stese funivie, scavate trincee e alloggi militari sulle creste più impervie. Fu una stagione in cui si realizzarono tunnel sotto le cime delle montagne o dei ghiacciai, si corse all’assalto su ripidi pendii spinti da alti ideali o perché costretti dalla situazione. Una stagione in cui soldati morirono a milioni non solo per le ferite riportate in combattimento ma anche per il freddo, per le malattie e gli stenti sostenuti in trincea o in prigionia.
Alla fine del conflitto ben risuonarono le parole del pontefice Benedetto XV che in una nota inviata ai Paesi belligeranti nel 1917 – con una espressione di cui la storia doveva mostrare la perfetta aderenza alla realtà – parò di ‘inutile strage’, espressione che in occasione del Centenario della Prima guerra mondiale è stata ripresa anche dal pontefice Francesco.