La scomparsa di Celestino Colacecchi
Nato a Norcia il 2 gennaio 1886, viene chiamato alle armi per il normale periodo di leva.
Allo scoppio della prima guerra mondiale, viene inviato nel 1915 sul fronte carsico ove viene lievemente ferito e trasferito per le cure e la convalescenza presso l’ospedale di Alessandria in Piemonte.
Dimesso l’8 agosto dello stesso anno, fruisce di un breve periodo di convalescenza. Inviato di nuovo al fronte, viene seriamente ferito e ricoverato presso l’8° Ospedaletto da Campo del 39° Reggimento Fanteria in data 15 settembre 1916.
Il 3 ottobre rassicura la moglie di essere perfettamente guarito, ma forse non era consapevole della gravità della sua ferita se soltanto un mese più tardi può ritornare alla 11° Compagnia del 241° Reggimento Fanteria.
Dopo breve licenza, ritorna al suo reparto schierato nella zona di Gorizia. È intanto in preparazione la 10° Battaglia dell’Isonzo allo scopo di attestare le nostre linee su posizioni più vantaggiose con la conquista del Monte Kuk e del Vodice fino all’Hermada. Nei giorni precedenti la battaglia, invia numerosi messaggi alla famiglia, forse presago della sua prossima fine.
I nostri reparti sul Vodice vengono annientati dalla furiosa reazione dell’artiglieria avversaria. La percentuale delle perdite fu del 60%.
Il 20 maggio il Colacecchi scompare forse centrato da un proietto di artiglieria.
È stato insignito della Croce al Merito di Guerra.