Il bersagliere Malvezzi prigioniero nel fatto d’armi di Fagarè
Marsilio Malvezzi nasce a Pescia di Norcia il 15 marzo del 1899 da Carlo e Marianna Cipriani. Di professione fabbro viene chiamato alle armi per la mobilitazione generale il 16 febbraio del 1917 e inquadrato nel 205° Battaglione M. T.
Viene trasferito effettivo al deposito del 2° Reggimento Bersaglieri e, il 25 novembre 1917, viene inquadrato nell’8° Reggimento Bersaglieri e inviato nel territorio dichiarato in stato di guerra.
Dal 30 novembre 1917 assume il grado di caporale e, successivamente, dal 15 aprile 1918 quello di caporale maggiore.
Durante il fatto d’armi di Fagarè, nel giugno del 1918, viene fatto prigioniero e portato in un campo di concentramento riuscendo a sopravvivere agli stenti e alle privazioni della prigionia. In seguito all’armistizio, il 24 gennaio del 1919 rientra in Patria ed è inquadrato nel 2° Bersaglieri e successivamente del 10° Reggimento Bersaglieri che, dal 18 aprile del 1919 si recherà in Albania dove rimarrà fino al dicembre del 1919.
Marsilio Malvezzi viene collocato in congedo illimitato 16 dicembre del 1919.
Nel foglio matricolare viene evidenziato che durante il tempo passato sotto le armi ha tenuto buona condotta ed ha servito con fedeltà ed onore.
È stato autorizzato a fregiarsi della medaglia commemorativa nazionale della guerra 1917-1918 istituita con Regio Decreto n. 1241 in data 29 luglio 1920 ed apporre sul nastro della medaglia le fascette corrispondenti agli anni di campagna 1917-1918. È stato autorizzato a fregiarsi anche della medaglia interalleata della vittoria.
(Notizie tratte dal foglio matricolare)