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Tutte le curiosità e le vicende racchiuse in questi articoli
20
Nov

Curiosità: Firenze e il Monte Grappa

A Firenze, davanti all’odierna ex Borsa merci, dal 1928 c’è una fonte con una statua bronzea che raffigura un cinghiale ferito durante la caccia e che impropriamente viene detta del ‘Porcellino’.

La tradizione popolare vuole che toccare il naso del ‘Porcellino’ porti fortuna e, per i turisti, sia di buon augurio per far ritorno a Firenze. Il naso del ‘Porcellino’, infatti, risplende per la continua lucidatura quotidiana di centinaia di mani che mettono in bocca al ‘Porcellino’ una moneta dopo aver strofinato il naso: se la monetina cadendo oltrepassa la grata dove cade l’acqua porterà fortuna, altrimenti no.  Perchè questa notizia? Perchè i proventi della raccolta delle monete dalla fontana sono interamente devoluti all’Opera della Divina Provvidenza Madonnina del Grappa, una istituzione fondata a Firenze all’indomani della Prima guerra Mondiale dal presbitero Giulio Facibeni che era stato cappellano militare proprio sul Monte Grappa. In questo ruolo si prodigò per sostenere i soldati,  soprattutto i feriti e i moribondi, senza badare ai rischi che correva. Ed è proprio sul Monte Grappa che maturò l’idea dell’Opera, ispirata dalla statua della Madonnina del Grappa.

L’originale del ‘Porcellino’ è un marmo – copia romana di un’opera ellenistica – che il pontefice Pio IV donò a Cosimo I nel 1560, durante la sua visita a Roma. Dell’originale marmoreo, che oggi si trova agli Uffici, Cosimo II de’ Medici commissionò una copia in bronzo a Pietro Tacca nel 1612, destinata a decorare palazzo Pitti, che venne realizzato solo nel 1633 circa. Alcuni anni dopo la fusione Ferdinando II de’ Medici decise di trasformare l’opera in una fontana che è documentata sotto la loggia del Mercato Nuovo almeno dal 1640. Fu probabilmente in questa occasione che il Tacca realizzò il basamento e la vasca bronzea per la raccolta delle acque, decorata da un fitto sottobosco di piante, insette e animaletti.

Nel 1998, l’intera fonte è stata rimossa e sostituita da una copia che riproduce con grande fedeltà i punti di abrasione dell’originale e le varie patine superficiali, realizzata dalla Fonderia Artistica Ferdinando Mrinelli,  come ricorda un’incisione sul bordo destro. L’originale della statua e della vasca è, invece, conservata al museo Bardini.

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