Caporetto
Dopo undici battaglie sul fiume Isonzo, che consentirono la presa di Gorizia, nell’ottobre del 1917 gli Italiani, guidati dal generale Luigi Cadorna, subirono una pesantissima sconfitta a Caporetto (Kobarid), dove gli austro-tedeschi sfondarono le linee italiane.
Caporetto fu uno dei momenti più critici dell’esercito e del Paese ed è tuttora una delle più delicate ed oscure pagine della storia d’Italia. Fu soprattutto una tragedia: 11 mila morti, 29 mila feriti e quasi 300 mila prigionieri. Il nemico in Friuli fa improvvisamente comprendere a tutto il popolo italiano che la guerra ora – nel caso non lo fosse stata prima – è per la difesa dell’Unità della Patria.
Per non dimenticare quanto è accaduto, ma soprattutto per sottolineare il valore assoluto della pace, è stato realizzato a Caporetto un museo che ricorda gli eventi accaduti sul fronte isontino durante la Prima guerra mondiale. Nel 1993, il museo, a riconoscimento del contributo reso al patrimonio culturale europeo, è stato insignito del premio per i musei del Consiglio d’Europa. Il museo di Caporetto ha aderito al progetto del Consorzio BIM ‘Per non dimenticare la Grande Guerra in Valnerina e nello Spoletino’.