Biagio Palmieri: da Grotti in difesa della quota 50
Tra i distretti di reclutamento della brigata Verona (85° e 86° reggimento fanteria) c’era anche Spoleto oltre a L’Aquila, Cagliari, Firenze, Lecce, Livorno, Mantova a Vicenza.
Palmieri Biagio di Grotti, piccola frazione del comune di Sant’Anatolia di Narco, nel momento in cui l’Italia entra in guerra contro l’impero austro-ungarico, viene richiamato sotto le armi e inquadrato nell’86° reggimento fanteria. Morirà a ventuno anni sulle pietraie del Carso, difendendo la quota 50.
Nel 1917, alla fine del mese di maggio, la brigata Verona viene inviata sul fronte dell’Isonzo, nei pressi di Gradisca. Successivamente viene impegnata come rincalzo delle truppe operanti contro l’Hermada. Si schiera quindi lungo il tratto S. Giovanni di Duino e le posizioni delle quote 110 e 43. Dal 23 maggio al 4 giugno, lavorando e combattendo ininterrottamente, i suoi battaglioni mantengono le posizioni, respingendo nettamente i contrattacchi nemici. Su tale fronte il nemico, il 4 giugno, sferra un poderoso attacco. I reparti della brigata, dopo una strenua resistenza ed ingenti perdite, sono costretti a cedere e a ripiegare su di una linea arretrata. È proprio in questa fase che Biagio Palmieri muore il 5 giugno 1917.
Presso l’archivio storico comunale di Sant’Anatolia di Narco è stato rinvenuto il suo atto di morte:
Atto di morte del soldato Palmieri Biagio, estratto sul registro tenuto dall’ufficio d’amministrazione dell’86° reggimento fanteria a pagina 12 ed al numero 546 d’ordine trovasi iscritto quanto segue: l’anno millenovecentodiciassette ed alli cinque del mese di giugno nella quota cinquanta mancava ai vivi all’età d’anni ventuno il soldato Palmieri Biagio dell’86° reggimento fanteria al n° 3724 di matricola, distretto di Spoleto, nativo di Grotti, provincia di Perugia, figlio di Basilio e Geltrude Arcangeli, sepolto a quota 50 come risulta dal verbale sottoscritto dal caporale Antonioli Geremia e dal soldato Angese Antonio, dal dottore Picchi Giuseppe e dal sacerdote Luigi Bisogno cappellano del 77° fanteria”.
Fonti:
Archivio storico comunale di Sant’Anatolia di Narco, Registri anagrafici, atti di morte, 1918, parte II, serie C, n°1.
Diario storico Brigata Verona