Col di Lana 1915: gli appunti del capitano austriaco Ebner

Una enorme nuvola a forma di croce sovrasta il Col di Lana. Cartolina. Collezione Attili.

Il capitano austriaco Ebner viene ucciso sul Col di Lana il 29 ottobre 1915. Gli appunti che seguono sono tratti dal suo diario.  Il volume, stampato a Roma nel 1921, è dedicato alla memoria dei militi ignoti del Col di Lana.

Col di Lana, trincea di fanteria (Panettone) 23 ottobre 1915, 2:45 pomeridiane. Quota: 2.200 metri. Il capitano Ebner annota:

Innumerevoli cadaveri di italiani giacciono davanti ai reticolati. Devono aver avuto perdite enormi (…) Ieri le nostre vedette sentirono come grida reiterate nelle trincee italiane di venire avanti. Usciti fuori dei blindamenti, nell’avanzarsi, gridavano forte ‘Viva Savoia‘, ma appena giungevano le bombe a mano gridavano ‘bombe! bombe!’ e si ritiravano. Spesse volte di pronunciò l’attacco ma sempre fu respinto.

(…) Si dice – se sia vero non lo so – che ieri a Col di Roda gli italiani abbiano preso due ufficiali con 200 uomini. I prigionieri fatti da noi hanno raccontato che se lunedì sera avessimo attaccato, avremmo potuto facilmente prenderli tutti, perchè erano tutti ubriachi per esser più pronti all’assalto. In complesso sarebbero tutti molto contenti se ormai la guerra finisse: non hanno più alcuna voglia di attaccare continuamente. I prigionieri di ieri avrebbero detto che già da tre giorni non avevano avuto da mangiare… Queste informazioni non sono però attendibili, perchè i prigionieri raccontano sempre una quantità di cose e raramente dicono il vero.

(…) Questo monte con ragione è battezzato dagli italiani ‘Col di Sangue’. Tanto ne è già costato e tanto ne costerà ancora a noi ed al nemico: questo monte costa tanto sangue che non so se valga la pena del suo possesso per noi e per gli italiani. Quanti morti son qui sepolti! Quanti morti davanti alla trincea! Se esso è necessario davvero non lo so. Così vogliono quelli delle retrovie con i loro ordini tassativi. Ciò del resto non mi riguarda: devo solo obbedire!”.

 

Fonte: Appunti tratti dal diario del capitano austriaco Ebner, Perugia, 1921, pp. 30, 31, 40, 41.